martedì 31 maggio 2011

Abbiamo vinto, lasciamolo solo


Abbiamo vinto, la sinistra tutta ha vinto le elezioni.
E' stata un onda che ha travolto il populismo di Berlusconi, la sua sovraesposizione mediatica, le sue ridicole promesse.
Se questa è una bella storia ( e lo è) deve avere una sua morale.
Credo sia questa: tutte le volte che Berlusconi urlava alla dittatura dei giudici, i candidati parlavano di legalità nell'assegnazione degli appalti.
Tutte le volte che Berlusconi urlava contro l'arrivo dei comunisti, i nostri candidati parlavano di sviluppo sostenibile, di lavoro e di commercio.
Tutte le volte che Berlusconi urlava contro l'arrivo di orde di musulmani, i nostri candidati parlavano di integrazione e di diritti e doveri di tutti i cittadini senza distinzione di provenienza.
Tutte le volte che Berlusconi andava in T.V., i nostri organizzavano una biciclettata per le strade cittadine.
In pratica, non solo non rispondevano a Berlusconi, ma parlavano d'altro, sollevavano altri temi, utilizzavano altri linguaggi.
Per vincere non c'è bisogno di inseguire la destra sul suo territorio, sicurezza, immigrazione, paura del diverso (qualunque cosa significhi), tutte le volte i nostri candidati voltavano le spalle a questi temi e parlavano d'altro.
Non è la prima volta dal '94 che ciò avviene, le campagne elettorali di Vendola hanno insegnato qualcosa, han fatto da battistrada.

Lasciamolo solo Berlusconi, solo con le sue "fisse", solo con i suoi incubi sull' invasione araba o comunista, solo con la sua idea di Paese ferma agli anni '80, solo con le sue manie complottiste, solo col suo nulla politico.

Immagino l'ultimo comizio del Cavaliere, una piazza piena e lui sul palco che impreca contro tutto e tutti.
Ma nessuno incita, nessuno applaude, nessuno ascolta, tutti gli voltano le spalle e lui,Narciso, solo su quel palco in cerca di uno specchio che possa riflettere la sua immagine, ormai, sbiadita.

venerdì 27 maggio 2011

Se Pisapia vincesse le elezioni...

PdL e Lega, per vincere i ballottaggi, stanno facendo leva sulle paure dei milanesi.
Cercano di disegnare scenari apocalittici nel caso in cui vincesse le elezioni Giuliano Pisapia.
Ma se veramente vincesse il candidato di sinistra, come sono certo che avverrà, ciò dimostrerà solo una cosa, che i milanesi che pur credendo, anche solo parzialmente, a quegli scenari sono disposti a:
1- Avere Zingaropoli in città.
2- Islamizzare Milano.
3- Fare un favore ad Al Qaeda.
4- Perdere per sempre Red Ronnie.
5- Sapere che il Senatur ha 2 pesi in meno!
6- Milano come Stalingrado.
7- Milano subalterna agli immigrati.
8- Milano con più trans, più stupri e più droga.

pur di non avere un sindaco di centrodestra o la Moratti come sindaco!

Coraggiosi 'sti milanesi!

mercoledì 16 marzo 2011

Vittime di sé stessi

Ho atteso diversi giorni prima di scrivere due righe sul nucleare, è un argomento delicato e soggetto all'abitudine tutta italiana di schierarsi in due fazioni contrapposte guelfi e ghibellini.
Ciò che mi ha sorpreso è la reazione della destra italiana.
Per anni, infatti, partiti come il PdL e la Lega hanno fatto leva sulle paure dei cittadini per fare propaganda politica.
Per anni sono state strumentalizzate paure come quella del'immigrazione incontrollata, della criminalità e dei diritti civili; per anni sono stati strumentalizzati a fini politici tutti gli episodi "utili" per la propria causa e confidando sull'emotività dei cittadini, sulle loro suggestioni, si è fatto abbandonare ogni elemento di razionalità volto ad analizzare la situazione col dovuto distacco.
In pratica la destra ha abituato l'opinione pubblica a formare le proprie idee non sulla scorta di dati incontrovertibili, ma su emozioni troppo spesso fatte accrescere dalle televisioni.
Ora il governo italiano sembra essere vittima di sé stesso e del suo metodo di propaganda.
Infatti, Berlusconi aveva puntato molto sul ritorno del nostro Paese fra gli stati che utilizzano il nucleare per l'approvvigionamento energetico, investendoci molto anche mediaticamente, sperando che fossero superate le paura post-Chernobyl.
Ma ecco che dall'altra parte del mondo un terremoto ed uno tsunami creano i presupposti per un 
disastro-nucleare, la sinistra facendo leva sulla tecnica ormai collaudata di utilizzare la paura a scopi politici, chiede il ripensamento del governo sulla politica nucleare ed il Governo sente montare l'impopolarità.
Da una parte si chiede coerenza, dall'altra si rischia di scontrarsi con l'opinione pubblica alla vigilia di una tornata elettorale.
E' come essere fra l'incudine e il martello, la destra si trova ad essere, quindi, vittima di sé stessa e del suo modo di far politica.