giovedì 19 aprile 2012

Si riparte...!

Non scrivo un post da tantissimo tempo, ho trascurato molto questo lido sicuro, questo blog è stato uno scoglio da dove osservare il mare e le sue onde per cercare di capire dove vanno le correnti, che tempo farà domani, se è in arrivo una nuova nave nel porto! Per un po' ho smesso di guardare il mare, ma non per distrazione, non per mancanza di tempo o di volontà.

L'impegno in politica, anche se locale ha richiesto una dedizione che "prosciuga" la mente e lo sguardo non si rivolge più verso il mare, ma verso tutta quella ciurma di compagni di viaggio con cui si cerca di salpare!
E allora ecco che con quella ciurma abbiamo deciso di presentarci alle primarie nel mio piccolo comune, abbiamo lavorato mesi per realizzare un programma, coinvolgere cittadini, associazioni, amici e parenti.
Abbiamo rifiutato ogni possibile "apparentamento" per coerenza e per andare "fino in fondo", per farci conoscere, per far sapere che anche in un piccolo comune si può fare politica attraverso la partecipazione!

Risultato?
4°!
Su quattro candidati. Quindi ultimi.
318 voti.
Ah! Dimenticavo, il candidato sindaco ero io. Dovete sapere che in questo comune ci vivo da 8 anni, sono nato e cresciuto a quasi 1000 km di distanza,  nel paese dove attualmente vivo ii pratica ci ho solo dormito (come tanti) per 6 anni su 8, ergo per tutti il mio nome era quello di uno sconosciuto.
Allora aver trovato 318 cittadini che ha pagato l'obolo di un euro per votare uno sconosciuto è segno che non hanno votato per me, ma per le proposte, per il programma, per la partecipazione.

Comunque il risultato ottenuto è l'inizio di un percorso che spero duri molto a lungo!
Nel frattempo, torno su quello scoglio e ricomincio a guardare il mare agitato di questa politica e le sue onde, cercando di capire dove vanno le correnti, che tempo farà domani e se una nuova nave approda in porto!


martedì 31 maggio 2011

Abbiamo vinto, lasciamolo solo


Abbiamo vinto, la sinistra tutta ha vinto le elezioni.
E' stata un onda che ha travolto il populismo di Berlusconi, la sua sovraesposizione mediatica, le sue ridicole promesse.
Se questa è una bella storia ( e lo è) deve avere una sua morale.
Credo sia questa: tutte le volte che Berlusconi urlava alla dittatura dei giudici, i candidati parlavano di legalità nell'assegnazione degli appalti.
Tutte le volte che Berlusconi urlava contro l'arrivo dei comunisti, i nostri candidati parlavano di sviluppo sostenibile, di lavoro e di commercio.
Tutte le volte che Berlusconi urlava contro l'arrivo di orde di musulmani, i nostri candidati parlavano di integrazione e di diritti e doveri di tutti i cittadini senza distinzione di provenienza.
Tutte le volte che Berlusconi andava in T.V., i nostri organizzavano una biciclettata per le strade cittadine.
In pratica, non solo non rispondevano a Berlusconi, ma parlavano d'altro, sollevavano altri temi, utilizzavano altri linguaggi.
Per vincere non c'è bisogno di inseguire la destra sul suo territorio, sicurezza, immigrazione, paura del diverso (qualunque cosa significhi), tutte le volte i nostri candidati voltavano le spalle a questi temi e parlavano d'altro.
Non è la prima volta dal '94 che ciò avviene, le campagne elettorali di Vendola hanno insegnato qualcosa, han fatto da battistrada.

Lasciamolo solo Berlusconi, solo con le sue "fisse", solo con i suoi incubi sull' invasione araba o comunista, solo con la sua idea di Paese ferma agli anni '80, solo con le sue manie complottiste, solo col suo nulla politico.

Immagino l'ultimo comizio del Cavaliere, una piazza piena e lui sul palco che impreca contro tutto e tutti.
Ma nessuno incita, nessuno applaude, nessuno ascolta, tutti gli voltano le spalle e lui,Narciso, solo su quel palco in cerca di uno specchio che possa riflettere la sua immagine, ormai, sbiadita.

venerdì 27 maggio 2011

Se Pisapia vincesse le elezioni...

PdL e Lega, per vincere i ballottaggi, stanno facendo leva sulle paure dei milanesi.
Cercano di disegnare scenari apocalittici nel caso in cui vincesse le elezioni Giuliano Pisapia.
Ma se veramente vincesse il candidato di sinistra, come sono certo che avverrà, ciò dimostrerà solo una cosa, che i milanesi che pur credendo, anche solo parzialmente, a quegli scenari sono disposti a:
1- Avere Zingaropoli in città.
2- Islamizzare Milano.
3- Fare un favore ad Al Qaeda.
4- Perdere per sempre Red Ronnie.
5- Sapere che il Senatur ha 2 pesi in meno!
6- Milano come Stalingrado.
7- Milano subalterna agli immigrati.
8- Milano con più trans, più stupri e più droga.

pur di non avere un sindaco di centrodestra o la Moratti come sindaco!

Coraggiosi 'sti milanesi!

mercoledì 16 marzo 2011

Vittime di sé stessi

Ho atteso diversi giorni prima di scrivere due righe sul nucleare, è un argomento delicato e soggetto all'abitudine tutta italiana di schierarsi in due fazioni contrapposte guelfi e ghibellini.
Ciò che mi ha sorpreso è la reazione della destra italiana.
Per anni, infatti, partiti come il PdL e la Lega hanno fatto leva sulle paure dei cittadini per fare propaganda politica.
Per anni sono state strumentalizzate paure come quella del'immigrazione incontrollata, della criminalità e dei diritti civili; per anni sono stati strumentalizzati a fini politici tutti gli episodi "utili" per la propria causa e confidando sull'emotività dei cittadini, sulle loro suggestioni, si è fatto abbandonare ogni elemento di razionalità volto ad analizzare la situazione col dovuto distacco.
In pratica la destra ha abituato l'opinione pubblica a formare le proprie idee non sulla scorta di dati incontrovertibili, ma su emozioni troppo spesso fatte accrescere dalle televisioni.
Ora il governo italiano sembra essere vittima di sé stesso e del suo metodo di propaganda.
Infatti, Berlusconi aveva puntato molto sul ritorno del nostro Paese fra gli stati che utilizzano il nucleare per l'approvvigionamento energetico, investendoci molto anche mediaticamente, sperando che fossero superate le paura post-Chernobyl.
Ma ecco che dall'altra parte del mondo un terremoto ed uno tsunami creano i presupposti per un 
disastro-nucleare, la sinistra facendo leva sulla tecnica ormai collaudata di utilizzare la paura a scopi politici, chiede il ripensamento del governo sulla politica nucleare ed il Governo sente montare l'impopolarità.
Da una parte si chiede coerenza, dall'altra si rischia di scontrarsi con l'opinione pubblica alla vigilia di una tornata elettorale.
E' come essere fra l'incudine e il martello, la destra si trova ad essere, quindi, vittima di sé stessa e del suo modo di far politica.

venerdì 17 dicembre 2010

Il coraggio e il futuro!

Mi chiedo per quale motivo un partito al 26% debba "inseguire" i capricci di alcuni partiti minori e decida di adeguarsi ai "loro voleri" fino a mettere i discussione uno dei suoi elementi fondativi come le primarie.
Senza di loro FORSE non si vince, senza di noi non si vince DI SICURO!!!
Dovrebbero essere gli altri ad adattarsi e ad inseguirci.
Non c'è un disegno dell'Italia che vorremmo, agli studenti, non stiamo proponendo nessuna vera alternativa alla pseudo-riforma Gelmini.
La porta del precariato l'abbiamo aperta noi, (vero Treu?)per inseguire la destra sul suo terreno. Abbiamo trovato consenso fra le imprese? No! Però abbiamo perso quello degli operai! Bella genialata! La legge elettorale? Fa schifo, ma in Toscana ne abbiamo una uguale! Vie d'uscita? Alternative? Dobbiamo smettere di guardare gli altri, dobbiamo essere noi a proporre, ad attaccare questo governo, vicini a tutti coloro che manifestano dissenso per questa politica mediocre, che confonde l'amministrazione( a volte pessima) con la vera politica, vicini a tutti coloro che subiscono i potere e vogliono reagire.
Se trovano in noi un spalla, la violenza si stempera, lasciamoli soli la violenza crescerà assieme al senso di impotenza che ne consegue!
Pierluigi, rimbocchiamoci le maniche e lasciamo che siano gli altri a chiederci di partecipare, andiamo per la nostra strada a testa bassa come tutti quei lavoratori che la mattina si alzano alle 5 e si rimboccano veramente le maniche e si sporcano le mani!
Coraggio nelle proprie convinzioni! Se i dirigenti rinnegano i principi del proprio partito per accontentare gli altri partiti come possiamo sperare che governino bene?
Coraggio e e sguardo rivolto al futuro, anche perché il presente fa veramente schifo!

mercoledì 4 agosto 2010

Ironia

A Bari, il 25 Marzo 2010, durante un comizio per le Regionali, Berlusconi disse: «Vedete qual è la differenza tra noi e loro? Loro sono sempre incazzati, noi abbiamo il dono dell’ironia».

Il 30 luglio 2010, un vice-capogruppo al Comune di Benevento, probabilmente memore di quelle parole invia una barzelletta su Berlusconi ad un'amica!
Conseguenze?
Coloro che si auto-definiscono ironici hanno chiesto l'espulsione dello sventurato dal Pdl.
E Capezzone dice:"Se a denigrare il Presidente del Consiglio con barzellette denigratorie è il cretino di turno passi pure perchè si sa che certa vulgata usa questi argomenti per screditare il lavoro del premier, ma se a farlo è un eletto del Popolo della Libertà che dovrebbe avere innanzitutto rispetto per chi lo rappresenta al Governo e nel Partito evidentemente siamo di fronte ad un comportamento irresponsabile che va sanziato con rigore. Per ricordare a tutti che la stagione di rinnovamento e di ripresa verso la quale nonostante tutto l'Italia si sta avviando ha come infaticabile promotore il presidente Berlusconi che merita sostegno e incoraggiamento e non ingiurie irriguardose".


Popolo della Libertà...di essere ironici sugli avversari politici e SOLO su quelli!

venerdì 25 giugno 2010

Sulla politica oggi.



Resto sempre più sconcertato dalla politica oggi.
Credo che tanta parte della classe dirigente di oggi, manchi di una valutazione obiettiva del periodo storico in cui, noi tutti, siamo calati.
Qualcuno prima di me disse che: "Uno storico non può per forza di cose essere contemporaneo agli eventi che narra", vuoi perché essendo contemporaneo narra avvenimenti non storici, vuoi perché e soprattutto perché non avrebbe il necessario distacco dagli avvenimenti che gli consente di analizzarli obiettivamente.
La nostra classe dirigente, mi riferisco a quella riformista, manca di questa sintesi storica e forse ne difetta perché questa storia la sta vivendo e subendo da 30 anni.
Trovo, infatti, che stiamo vivendo un momento storico di profonda restaurazione, si tolgono DIRITTI e le chiamano riforme.
Si afferma, senza essere smentiti, che sono i diritti ( duramente conquistati negli ultimi 50 anni) ad  fungere da zavorra per lo sviluppo sociale ed economico del Paese.
Si afferma, senza essere smentiti, che che i lavoratori trarrebbero beneficio dalla limitazione di diritti come quello di sciopero, di malattia o da quelli sanciti dall'art.18.
Si afferma, senza essere smentiti, che la società trarrebbe benefici dalla limitazione della legge 194 sul diritto d'aborto.
La nostra classe dirigente riformista tace! Con ciò non voglio dire che concordi con tutto ciò che avviene, ma ha il timore di apparire conservatrice!
Ma mi domando, e da conservatori cercare di difendere i DIRITTI acquisiti?
O piuttosto è da conservatori difendere i PRIVILEGI?
A destra si sta muovendo una forte ondata reazionaria, coloro che ritengono d'aver "subito" le riforme sociali degli ultimi 50 anni, le stanno lentamente demolendo, una per una, grazie al silenzio di larga parte dei media!
Arriva la restaurazione, arriva la controriforma, bisogna uscire fuori, bisogna prendere una posizione, non si può restare in silenzio.
I

mercoledì 14 aprile 2010

Nelle sabbie mobili




Il Vaticano:«Il segretario di Stato non si riferiva alla popolazione mondiale. Non competono a noi affermazioni mediche».


Quando sembrava volessero smentire Bertone... Ma è più forte di loro, ed alla fine ci mettono la parolina 
magica "mediche".

Come nelle sabbie mobili più si agitano più affondano.

martedì 23 marzo 2010

Ma che la PIANTI lui...!

Durante il suo discorso alla piazza di sabato scorso, Berlusconi fra le tante belle promesse ne ha fatta una "particolare": "Ogni candidato si impegnerà a fare la sua parte e tutti quanti insieme pianteremo 100 milioni di alberi".
Faccio due calcoli:
tenendo conto che l'impegno verrà ripartito fra tutti i candidati e tenendo conto che la carica avrà la durata di 5 anni, cioè 1826 giorni, l'impegno a piantare 100.000.000 di alberi prevede che se ne piantino 54.794 al giorno.
Dal giorno dopo l'elezioni bisognerà iniziare a piantare, sì di sparar cazzate!

giovedì 11 marzo 2010

Ministro Carfagna e le date.

Il ministro Carfagna parla della parità dei sessi in Italia e dei ritardi culturali del nostro Paese, peccato, però, che non conosca le date e, quindi, le "spari" un po' a caso.
Il suffragio universale? In Italia solo da 1960, almeno secondo il ministro Carfagna.