Ho aspettato qualche giorno per scrivere qualcosa sulla morte di Michael Jackson, non volevo far prevelere l'emotività. Non l'ho amato particolarmente, ma alle sue canzoni fanno comunque capo i ricordi di tutta la mia infanzia.
Mia sorella con le sue cassette e i suoi poster, ed io che la prendevo in giro.
Lei che guardava i suoi video su Italia1 o su Video Music, ed io che le cambiavo canale.
Ora che non c'è più, provo una grande dispiacere, non per la mancanza delle sue canzoni, era tanto che non se ne sentivano di nuove, ma perchè si ha la sensazione che non c'è più un icona degli anni '80; e che, in un modo o nell'altro, ne abbia incarnato lo spirito.
Con lui se ne va un po' della mia infanzia.
La sua morte si aggiunge a quella di Pantani, Kurt Cobain, Senna, loro se ne vanno e noi capiamo che con loro sono andati via gli anni vissuti guardando le loro imprese o ascoltando le loro canzoni.
Una sua canzone per un episodio dei Simpson è il mio modo di salutare Michael Jackson.
martedì 30 giugno 2009
Dante De Angelis: ferrovie e mancanza di sicurezza
Alla luce dell'incidente di Viareggio, mi è tornato in mente un post letto sul Blog di B.Grillo il 17 Agosto 2008.
Il sig. De Angelis era responsabile della sicurezza, e denunciò la mancanza di manutenzione sui treni e sulla linea ferroviaria, denunciò la mancanza di pezzi di ricambio per i treni e l'uso di pezzi già usurati. Ora è stato licenziato.
Alla luce dell'incidente di Viareggio possiamo dire che forse non si sbagliava.
dal Blog di Beppe Grillo
Corre, corre la locomotiva
Dante De Angelis, ferroviere, è stato licenziato per aver espresso la sua opinione sugli incidenti ai treni Eurostar. Due si sono spezzati in pochi giorni, il 14 e il 22 luglio, a Milano. Per mancanza di manutenzione e per usura secondo De Angelis, per errore di manovra da parte del personale secondo Trenitalia.
Dante è un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS). Era già stato licenziato nel 2006 per ver sottolineato l’insicurezza dei treni e reintegrato dopo sette mesi passati senza stipendio. Il giorno di Ferragosto è stato allontanato dal posto di lavoro, senza aver ricevuto neppure una lettera di licenziamento. Un trattamento che non si riserva neppure ai cani rabbiosi. Giancarlo Cimoli e Elio Catania che hanno contribuito all’attuale situazione delle Ferrovie dello Stato sono stati allontanati con milioni di euro di buonuscita (Perché cari politici? Perché?). Dante con un calcio nel culo.
La rivista storica dei macchinisti “Ancora In Marcia!” ha scritto: ''Il licenziamento di De Angelis assume i contorni di una sorta di rivalsa da parte dei massimi dirigenti FS sottoposti a procedimenti penali proprio a seguito delle denunce dei RLS”. La Segreteria Generale del SAP, il Sindacato Autonomo di Polizia, con numerosi iscritti tra gli agenti della Polizia Ferroviaria è dello stesso parere: “Anche a nome degli oltre 5.000 operatori della Polizia Ferroviaria che ogni giorno sono in servizio sui treni e nelle stazioni per garantire la sicurezza ai cittadini che viaggiano, esprimiamo solidarietà piena al macchinista e RLS Dante De Angelis che ha denunciato i problemi legati alla rottura degli Eurostar e alla manutenzione. I problemi legati alla sicurezza dei convogli e alla manutenzione sono noti anche agli operatori della Polizia di Stato che i treni li frequentano per servizio e del resto alcune inchieste, portate avanti da autorevoli giornali, confermano che problemi esistono. Anche la magistratura, a quel che ci risulta, sta indagando su alcuni recenti incidenti".
Intanto, mentre Dante viene licenziato, un altro treno, il terzo in un mese si è spezzato in due. Un merci in una galleria vicino a Salerno. Quindici rappresentanti RLS hanno denunciato il fatto. Si aspetta anche il loro licenziamento da parte dell’ex sindacalista burro e cacao Mauro Moretti, oggi amministratore delegato di FS.
De Angelis non può essere licenziato per aver messo in dubbio la sicurezza degli Eurostar, fa il suo mestiere. Il blog sosterrà il reintegro immediato di Dante in Trenitalia, i passeggeri hanno bisogno di gente come lui, che pensa alla loro incolumità e non alla poltrona. Il blog, inoltre, si occuperà dei treni ad alta velocità e dei procedimenti penali contro i vertici delle Fs.
“Ma intanto corre, corre, corre la locomotiva…”
De Angelis è stato licenziato e a Viareggio...
Il sig. De Angelis era responsabile della sicurezza, e denunciò la mancanza di manutenzione sui treni e sulla linea ferroviaria, denunciò la mancanza di pezzi di ricambio per i treni e l'uso di pezzi già usurati. Ora è stato licenziato.
Alla luce dell'incidente di Viareggio possiamo dire che forse non si sbagliava.
dal Blog di Beppe Grillo
Corre, corre la locomotiva
Dante De Angelis, ferroviere, è stato licenziato per aver espresso la sua opinione sugli incidenti ai treni Eurostar. Due si sono spezzati in pochi giorni, il 14 e il 22 luglio, a Milano. Per mancanza di manutenzione e per usura secondo De Angelis, per errore di manovra da parte del personale secondo Trenitalia.
Dante è un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS). Era già stato licenziato nel 2006 per ver sottolineato l’insicurezza dei treni e reintegrato dopo sette mesi passati senza stipendio. Il giorno di Ferragosto è stato allontanato dal posto di lavoro, senza aver ricevuto neppure una lettera di licenziamento. Un trattamento che non si riserva neppure ai cani rabbiosi. Giancarlo Cimoli e Elio Catania che hanno contribuito all’attuale situazione delle Ferrovie dello Stato sono stati allontanati con milioni di euro di buonuscita (Perché cari politici? Perché?). Dante con un calcio nel culo.
La rivista storica dei macchinisti “Ancora In Marcia!” ha scritto: ''Il licenziamento di De Angelis assume i contorni di una sorta di rivalsa da parte dei massimi dirigenti FS sottoposti a procedimenti penali proprio a seguito delle denunce dei RLS”. La Segreteria Generale del SAP, il Sindacato Autonomo di Polizia, con numerosi iscritti tra gli agenti della Polizia Ferroviaria è dello stesso parere: “Anche a nome degli oltre 5.000 operatori della Polizia Ferroviaria che ogni giorno sono in servizio sui treni e nelle stazioni per garantire la sicurezza ai cittadini che viaggiano, esprimiamo solidarietà piena al macchinista e RLS Dante De Angelis che ha denunciato i problemi legati alla rottura degli Eurostar e alla manutenzione. I problemi legati alla sicurezza dei convogli e alla manutenzione sono noti anche agli operatori della Polizia di Stato che i treni li frequentano per servizio e del resto alcune inchieste, portate avanti da autorevoli giornali, confermano che problemi esistono. Anche la magistratura, a quel che ci risulta, sta indagando su alcuni recenti incidenti".
Intanto, mentre Dante viene licenziato, un altro treno, il terzo in un mese si è spezzato in due. Un merci in una galleria vicino a Salerno. Quindici rappresentanti RLS hanno denunciato il fatto. Si aspetta anche il loro licenziamento da parte dell’ex sindacalista burro e cacao Mauro Moretti, oggi amministratore delegato di FS.
De Angelis non può essere licenziato per aver messo in dubbio la sicurezza degli Eurostar, fa il suo mestiere. Il blog sosterrà il reintegro immediato di Dante in Trenitalia, i passeggeri hanno bisogno di gente come lui, che pensa alla loro incolumità e non alla poltrona. Il blog, inoltre, si occuperà dei treni ad alta velocità e dei procedimenti penali contro i vertici delle Fs.
“Ma intanto corre, corre, corre la locomotiva…”
De Angelis è stato licenziato e a Viareggio...
lunedì 29 giugno 2009
Verba volant/4
5 marzo 2009, Franceschini: "Io sono a termine. A ottobre non mi candiderò".
24 giugno 2009: "Mi candido per portare il Pd nel futuro, per cambiare, per non tornare indietro"
24 giugno 2009: "Mi candido per portare il Pd nel futuro, per cambiare, per non tornare indietro"
Anche Silvio guarda i conti e...non compra.
Ceduto Kakà, il patron rossonero non ha escluso infatti altre dolorose partenze, come quella di Pirlo. "Vedremo cosa farà" ha esordito. Per poi aggiungere: "Io sono stato il primo a dire che deve rimanere, ma poi mi hanno fatto vedere i conti". Insomma: anche il regista sembra destinato a lasciare la Milano rossonera.
Ma non diceva che le famiglie non devono smettere di comprare, che noi tutti dobbiamo proseguire la vita come prima della crisi?
Anche io sono il primo a dire che vorrei spendere e fare shopping, ma poi la mia banca mi fa vedere i conti...
Ma non diceva che le famiglie non devono smettere di comprare, che noi tutti dobbiamo proseguire la vita come prima della crisi?
Anche io sono il primo a dire che vorrei spendere e fare shopping, ma poi la mia banca mi fa vedere i conti...
venerdì 26 giugno 2009
Dio distratto
Caro Dio, quando nelle preghiere ti chiedevo di far morire quel pedofilo truccato, liftato, mentalmente disturbato e di colore indefinibile, non intendevo Michael Jackson. Ok, lo so che canta anche lui come quell'altro ed entrambi hanno un pessimo gusto estetico, ma confonderti tu che sei infallibile...
Suzukimaruti
Suzukimaruti
giovedì 25 giugno 2009
Verba volant/3
"Questa è una piazza italiana legata ai valori della famiglia[...]è una piazza che vuole difendere i valori,[...]i valori sono valori cattolici e molti di noi non trovano una incompatibilità tra la destra e i valori cattolici"
Maurizio Gasparri al Family Day, 12 maggio 2007
Maurizio Gasparri al Family Day, 12 maggio 2007
Verba volant /2
"Vedo che in questi ultimi tempi c’e’ un attacco alla liberta’ della Chiesa di esprimere le proprie convinzioni. Mi viene in mente quello che ci fu nei Paesi comunisti, la Chiesa del silenzio che poteva parlare soltanto nell’ ambito dei propri edifici. Questo e’ una cosa che non si puo’ accettare ed e’ questo che mi ha fatto decidere di non far mancare la mia presenza, la mia testimonianza che prima era in forse soltanto perche’ non volevo caricare questo appuntamento. Non volevo che qualcuno pensasse a una strumentalizzazione politica della manifestazione. Non si puo’ essere allo stesso tempo cattolici - e come tali riguardosi della dottrina della Chiesa e dei suoi insegnamenti su varie questioni - e stare invece con chi e’ frontalmente dall’altra parte". Silvio Berlusconi al Family Day,12 maggio 2007
Verba volant
"Vorrei fare un appello a tutte le donne italiane. Non date il voto a Silvio Berlusconi, perché Silvio Berlusconi ci vede solo orizzontali, non ci vede mai verticali". ( D.Santanchè, Corriere della Sera - 26 marzo 2008)
“Chi è senza peccato scagli la prima pietra, ma evidentemente Famiglia Cristiana, nel suo distruttivo e sistematico disegno contro le istituzioni italiane non ricorda l’imperativo evangelico”. Lo afferma Daniela Santanchè, leader del Movimento per l’Italia, dopo le critiche del settimanale dei Paolini al presidente del Consiglio. “Grazie a Dio - è il caso proprio di dirlo - Famiglia Cristiana rappresenta solo un gruppetto eversivo all’interno della Chiesa e per questo Berlusconi non se ne deve proprio preoccupare”. ( D.Santanchè, Ansa - 23 giugno 2009)
“Chi è senza peccato scagli la prima pietra, ma evidentemente Famiglia Cristiana, nel suo distruttivo e sistematico disegno contro le istituzioni italiane non ricorda l’imperativo evangelico”. Lo afferma Daniela Santanchè, leader del Movimento per l’Italia, dopo le critiche del settimanale dei Paolini al presidente del Consiglio. “Grazie a Dio - è il caso proprio di dirlo - Famiglia Cristiana rappresenta solo un gruppetto eversivo all’interno della Chiesa e per questo Berlusconi non se ne deve proprio preoccupare”. ( D.Santanchè, Ansa - 23 giugno 2009)
Non ci sono gourmet a Gaza
Non ci sono gourmet a Gaza
Da che l’uomo ha alzato mura per difendersi, il cibo è stato la vera arma del suo nemico. Di assedi al castello finiti insieme alle scorte alimentari sono pieni i libri di storia, ma se pensate che oggi voglia annoiarvi col Medioevo siete fuori strada. L’assedio di cui parlo è in corso da due anni nella Striscia di Gaza e coinvolge un milione e mezzo di persone: un quarto sono bambini. Per loro zero cioccolata, zero ciliege, zero miele… alimenti che non passano la frontiera dell’immenso campo profughi di Gaza perché così decide, giorno per giorno, un solerte funzionario del governo israeliano. Questa punizione collettiva viene inflitta al popolo palestinese a causa degli attentati terroristici che, nell’ultimo anno, hanno ucciso 13 cittadini israeliani. L’embargo comprende anche frutta fresca e verdure che i Palestinesi non possono produrre perché ogni campo coltivato viene sistematicamente distrutto dall’esercito israeliano.
Secondo l’organizzazione “Save the Children” i piccoli palestinesi sono denutriti e anemici, il loro sviluppo fisico e mentale è gravemente compromesso. Quelli che nonostante l’assedio riusciranno a diventare adulti sono attesi da un futuro di ignoranza, visto che l’embargo include libri di scuola, penne e matite colorate. Un controllo contrario alle leggi internazionali e dell’Onu, che ha il solo scopo di trasformare Gaza nella versione moderna di un campo di sterminio. Non a caso, e in silenzio, nell’ultimo anno i morti palestinesi sono stati 1.300: 430 erano bambini. Che non hanno mai mangiato cioccolata.
Da Dissapore
Da che l’uomo ha alzato mura per difendersi, il cibo è stato la vera arma del suo nemico. Di assedi al castello finiti insieme alle scorte alimentari sono pieni i libri di storia, ma se pensate che oggi voglia annoiarvi col Medioevo siete fuori strada. L’assedio di cui parlo è in corso da due anni nella Striscia di Gaza e coinvolge un milione e mezzo di persone: un quarto sono bambini. Per loro zero cioccolata, zero ciliege, zero miele… alimenti che non passano la frontiera dell’immenso campo profughi di Gaza perché così decide, giorno per giorno, un solerte funzionario del governo israeliano. Questa punizione collettiva viene inflitta al popolo palestinese a causa degli attentati terroristici che, nell’ultimo anno, hanno ucciso 13 cittadini israeliani. L’embargo comprende anche frutta fresca e verdure che i Palestinesi non possono produrre perché ogni campo coltivato viene sistematicamente distrutto dall’esercito israeliano.
Secondo l’organizzazione “Save the Children” i piccoli palestinesi sono denutriti e anemici, il loro sviluppo fisico e mentale è gravemente compromesso. Quelli che nonostante l’assedio riusciranno a diventare adulti sono attesi da un futuro di ignoranza, visto che l’embargo include libri di scuola, penne e matite colorate. Un controllo contrario alle leggi internazionali e dell’Onu, che ha il solo scopo di trasformare Gaza nella versione moderna di un campo di sterminio. Non a caso, e in silenzio, nell’ultimo anno i morti palestinesi sono stati 1.300: 430 erano bambini. Che non hanno mai mangiato cioccolata.
Da Dissapore
martedì 23 giugno 2009
lunedì 22 giugno 2009
Legittima preoccupazione
Non so se trovo più preoccupante che il Premier avesse rapporti sessuali con tutte quelle "belle" donne o, piuttosto, che con tutte queste donne contemporaneamente in casa sua, e Lui a cantar canzoni e raccontar barzellette.
sabato 20 giugno 2009
Un mese fa Dave Eggers si era impegnato a rassicurare tutte le persone preoccupate per il futuro della carta stampata. E così ha scritto un’email collettiva.
Caro lettore bisognoso di conforto, grazie per aver voluto condividere con me le tue preoccupazioni sul futuro della carta stampata. Non starò a elencare tutti i motivi per cui vale la pena battersi per la sopravvivenza di libri e giornali di carta.
Ma vorrei dire alcune cose. Prima di tutto mi scuso per questa email collettiva. Come forse saprai, tempo fa ho parlato di fronte a un centinaio di persone, a New York, e non pensavo che il testo del discorso sarebbe finito in rete. Arrivo al sodo.
Vorrei rassicurare le persone come te che amano la carta stampata: per ogni notizia scoraggiante ce n’è sempre una buona. Il succo del mio discorso all’Associazione degli scrittori americani era questo: a San Francisco, nella scuola di scrittura dove insegno, ogni giorno vedo l’entusiasmo dei ragazzi di fronte alla parola stampata. Spesso sentiamo dire che le persone (soprattutto i giovani) non leggono più. Secondo me è un’affermazione esagerata.
Le vendite di libri sono in aumento. L’abitudine alla lettura nelle scuole elementari e medie non è cambiata. Semmai, dovremmo preoccuparci di non perdere lettori alle superiori. Ogni settimana incontro quindici liceali di San Francisco nella sede della nostra casa editrice, McSweeney’s. Hanno tra i 14 e i 18 anni, e sono lettori molto più svegli e smaliziati di quanto non lo fossi io alla loro età. Scommetto che ce ne sono milioni così, sparsi in tutto il paese.
Un vero affare
McSweeney’s se la cava bene: è un’azienda artigianale ma funziona. Finora non abbiamo dovuto licenziare nessuno. Siamo piccoli e indipendenti, e ci teniamo a restare così. Limitiamo i rischi e cresciamo con prudenza. Se resti piccolo e indipendente, i lettori ti saranno fedeli e riuscirai a pubblicare cose interessanti.
Un tempo i margini di profitto nel mondo dell’editoria erano ridotti ma sicuri, e chi lavorava in questo settore era felice di fare qualcosa che amava. Da quando i grossi gruppi hanno comprato case editrici e quotidiani, invece, la corsa ai profitti ha tolto un po’ di gioia a questo lavoro.
Presto pubblicheremo sul sito di McSweeney’s un’anticipazione del prossimo progetto, che uscirà sotto forma di giornale. Vogliamo dimostrare che, con le dovute correzioni, il giornale di carta può ancora funzionare e avere successo. Siamo convinti che per garantire un futuro ai giornali bisogna mettere a punto un modello che stia in piedi, e i giornalisti devono essere pagati bene.
Per prima cosa, quindi, deve essere un giornale a pagamento. Per convincere la gente a comprarlo, però, deve essere un oggetto che esalti la bellezza della carta stampata, lasciando spazio al giornalismo d’inchiesta, alla fotografia, alla grafica e ai fumetti.
Dobbiamo mettere nelle mani dei lettori qualcosa che non troveranno mai su internet: solo così saranno disposti a spendere un dollaro a copia. E quel dollaro, insieme ai ricavi di un po’ di pubblicità, terrà l’impresa a galla.
Se i giornali continueranno a offrire sempre meno, i lettori avranno un motivo in più per non comprarli. Vogliamo che il nostro giornale sia un oggetto così bello e lussuoso che pagarlo un solo dollaro sembrerà un vero affare.
Il web è certamente il regno dell’ultima notizia, ma il mondo dell’editoria ha ancora delle carte da giocare. Le due realtà possono coesistere, a patto che non si occupino delle stesse cose. Per sopravvivere, il giornale e il libro devono offrire un’esperienza unica e irripetibile.
È ora di tornare a celebrare la bellezza della carta stampata. Dài alle persone qualcosa per cui lottare, e lotteranno; qualcosa per cui pagare, e pagheranno. Caro lettore, durante l’estate ti terrò informato sui progressi del nostro piccolo progetto e su tutte le altre buone notizie. Per ora, grazie per l’attenzione.
da INTERNAZIONALE
Caro lettore bisognoso di conforto, grazie per aver voluto condividere con me le tue preoccupazioni sul futuro della carta stampata. Non starò a elencare tutti i motivi per cui vale la pena battersi per la sopravvivenza di libri e giornali di carta.
Ma vorrei dire alcune cose. Prima di tutto mi scuso per questa email collettiva. Come forse saprai, tempo fa ho parlato di fronte a un centinaio di persone, a New York, e non pensavo che il testo del discorso sarebbe finito in rete. Arrivo al sodo.
Vorrei rassicurare le persone come te che amano la carta stampata: per ogni notizia scoraggiante ce n’è sempre una buona. Il succo del mio discorso all’Associazione degli scrittori americani era questo: a San Francisco, nella scuola di scrittura dove insegno, ogni giorno vedo l’entusiasmo dei ragazzi di fronte alla parola stampata. Spesso sentiamo dire che le persone (soprattutto i giovani) non leggono più. Secondo me è un’affermazione esagerata.
Le vendite di libri sono in aumento. L’abitudine alla lettura nelle scuole elementari e medie non è cambiata. Semmai, dovremmo preoccuparci di non perdere lettori alle superiori. Ogni settimana incontro quindici liceali di San Francisco nella sede della nostra casa editrice, McSweeney’s. Hanno tra i 14 e i 18 anni, e sono lettori molto più svegli e smaliziati di quanto non lo fossi io alla loro età. Scommetto che ce ne sono milioni così, sparsi in tutto il paese.
Un vero affare
McSweeney’s se la cava bene: è un’azienda artigianale ma funziona. Finora non abbiamo dovuto licenziare nessuno. Siamo piccoli e indipendenti, e ci teniamo a restare così. Limitiamo i rischi e cresciamo con prudenza. Se resti piccolo e indipendente, i lettori ti saranno fedeli e riuscirai a pubblicare cose interessanti.
Un tempo i margini di profitto nel mondo dell’editoria erano ridotti ma sicuri, e chi lavorava in questo settore era felice di fare qualcosa che amava. Da quando i grossi gruppi hanno comprato case editrici e quotidiani, invece, la corsa ai profitti ha tolto un po’ di gioia a questo lavoro.
Presto pubblicheremo sul sito di McSweeney’s un’anticipazione del prossimo progetto, che uscirà sotto forma di giornale. Vogliamo dimostrare che, con le dovute correzioni, il giornale di carta può ancora funzionare e avere successo. Siamo convinti che per garantire un futuro ai giornali bisogna mettere a punto un modello che stia in piedi, e i giornalisti devono essere pagati bene.
Per prima cosa, quindi, deve essere un giornale a pagamento. Per convincere la gente a comprarlo, però, deve essere un oggetto che esalti la bellezza della carta stampata, lasciando spazio al giornalismo d’inchiesta, alla fotografia, alla grafica e ai fumetti.
Dobbiamo mettere nelle mani dei lettori qualcosa che non troveranno mai su internet: solo così saranno disposti a spendere un dollaro a copia. E quel dollaro, insieme ai ricavi di un po’ di pubblicità, terrà l’impresa a galla.
Se i giornali continueranno a offrire sempre meno, i lettori avranno un motivo in più per non comprarli. Vogliamo che il nostro giornale sia un oggetto così bello e lussuoso che pagarlo un solo dollaro sembrerà un vero affare.
Il web è certamente il regno dell’ultima notizia, ma il mondo dell’editoria ha ancora delle carte da giocare. Le due realtà possono coesistere, a patto che non si occupino delle stesse cose. Per sopravvivere, il giornale e il libro devono offrire un’esperienza unica e irripetibile.
È ora di tornare a celebrare la bellezza della carta stampata. Dài alle persone qualcosa per cui lottare, e lotteranno; qualcosa per cui pagare, e pagheranno. Caro lettore, durante l’estate ti terrò informato sui progressi del nostro piccolo progetto e su tutte le altre buone notizie. Per ora, grazie per l’attenzione.
da INTERNAZIONALE
La festa è appena iniziata ed è già finita
Mi chiedo cosa diranno, cosa faranno, i vari Gasparri, Bonaiuti, Bondi, Capezzone, Ghedini; che ne sarà della Brambilla, della Carfagna, della Carlucci, della Zanicchi.
Rimarranno tutti "orfani" del Cavaliere? Continueranno a frequentarlo?
Andranno alle sue cene, alle sue feste? Ed Emilio Fede? Bruno Vespa? Giordano, Minzolini, Liguori, Belpietro?
Quando tutto sarà finito, Silvio si volterà dall'altra parte o saranno loro a voltarsi altrove.
Diranno che non ne sapevano niente della vita privata del Premier, che mai hanno partecipato alle sue feste e che mai sono andati a cena con lui; "Anzi- diranno - io non l'ho mai sopportato, facevo buon viso a cattivo gioco, ho sempre sostenuto che Fini avesse ragione. Ero schifato anch'io da quello che accadeva!"
Forse parleranno con meno foga, smetteranno di attaccare magistrati comunisti, complottisti, golpisti.
Forse per un pò non andranno più in T.V.
Oppure ci andranno e diranno " Tanto alle feste di Berlusconi ci andavano tutti!"
Non so proprio che diranno, ma immagino la loro faccia il giorno dopo le dimissioni del Premier, il loro sguardo basso, la voce fioca, cercheranno con lo sguardo un pò di comprensione e forse cercheranno lo sguardo di qualche giornalista compiacente.
Ma non ci sarà nessuno, nessuna comprensione, la festa è finita ed è rimasta solo la "monnezza" da raccogliere.
Dovranno ricominciare a far politica, peccato fare propaganda veniva loro così bene!
Rimarranno tutti "orfani" del Cavaliere? Continueranno a frequentarlo?
Andranno alle sue cene, alle sue feste? Ed Emilio Fede? Bruno Vespa? Giordano, Minzolini, Liguori, Belpietro?
Quando tutto sarà finito, Silvio si volterà dall'altra parte o saranno loro a voltarsi altrove.
Diranno che non ne sapevano niente della vita privata del Premier, che mai hanno partecipato alle sue feste e che mai sono andati a cena con lui; "Anzi- diranno - io non l'ho mai sopportato, facevo buon viso a cattivo gioco, ho sempre sostenuto che Fini avesse ragione. Ero schifato anch'io da quello che accadeva!"
Forse parleranno con meno foga, smetteranno di attaccare magistrati comunisti, complottisti, golpisti.
Forse per un pò non andranno più in T.V.
Oppure ci andranno e diranno " Tanto alle feste di Berlusconi ci andavano tutti!"
Non so proprio che diranno, ma immagino la loro faccia il giorno dopo le dimissioni del Premier, il loro sguardo basso, la voce fioca, cercheranno con lo sguardo un pò di comprensione e forse cercheranno lo sguardo di qualche giornalista compiacente.
Ma non ci sarà nessuno, nessuna comprensione, la festa è finita ed è rimasta solo la "monnezza" da raccogliere.
Dovranno ricominciare a far politica, peccato fare propaganda veniva loro così bene!
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venerdì 19 giugno 2009
Uno contro tutti, tutti contro uno!
PARIGI - Oramai la credibilità internazionale del premier italiano sta raggiungendo i minimi storici. La stampa internazionale ha ingaggiato una gara a chi riesce a scovare fatti significativi sulle abitudini private del Capo del Governo italiano.
Oggi è la volta dell’ex Capo francese di Stato Jacques Chirac fra, il quale ha ricordato recentemente una visita fatta in una delle residenze di Silvio Berlusconi, “un tipo un po’ strano”, secondo il suo ricordo. A riportare le dichiarazioni dell'anziano ex Capo di Stato il quotidiano francese L'Express nell'articolo pubblicato quest'oggi "Chirac et le cavaleur Berlusconi". Invitato dal premier italiano in una delle sue ville senza la moglie Bernadette, ad un certo punto Berlusconi gli fa visitare il suo bagno e rivolgendosi a Chirac gli dice: “Questo bidet, non puoi immaginare quante paia di glutei abbia accolto”. Inoltre racconta Chirac, che notando la gran quantità di riviste con foto di donne nude accatastate e giudicando sconveniente il fatto che il premier italiano ne conservasse così tante gli chiese spiegazioni. Il cavaliere per tutta risposta indicò con il dito ognuna delle modelle ritratte sulle copertine commentando: “Questa l’ho avuta, questa pure…”, come fossero tante figurine Panini.
Fonte:Dazebao
Oggi è la volta dell’ex Capo francese di Stato Jacques Chirac fra, il quale ha ricordato recentemente una visita fatta in una delle residenze di Silvio Berlusconi, “un tipo un po’ strano”, secondo il suo ricordo. A riportare le dichiarazioni dell'anziano ex Capo di Stato il quotidiano francese L'Express nell'articolo pubblicato quest'oggi "Chirac et le cavaleur Berlusconi". Invitato dal premier italiano in una delle sue ville senza la moglie Bernadette, ad un certo punto Berlusconi gli fa visitare il suo bagno e rivolgendosi a Chirac gli dice: “Questo bidet, non puoi immaginare quante paia di glutei abbia accolto”. Inoltre racconta Chirac, che notando la gran quantità di riviste con foto di donne nude accatastate e giudicando sconveniente il fatto che il premier italiano ne conservasse così tante gli chiese spiegazioni. Il cavaliere per tutta risposta indicò con il dito ognuna delle modelle ritratte sulle copertine commentando: “Questa l’ho avuta, questa pure…”, come fossero tante figurine Panini.
Fonte:Dazebao
giovedì 18 giugno 2009
L’utilizzatore finale
Il Premier è solo "L'UTILIZZATORE FINALE DI DONNE".
Per sottolineare il rispetto che questa gente ha nei confrondi delle donne.
L'ha detto l'avvocato del Presidente del Consiglio puntualizzando, poi, che è solo gergo giuridico.
Me lo dovrò ricordare stasera qualora decidessi di chiedere a mia moglie se potessi essere il suo utilizzatore finale o se lei volesse essere UTILIZZATA da me!
Il cazzotto che riceverò lo metto in conto a Silvio.
Per sottolineare il rispetto che questa gente ha nei confrondi delle donne.
L'ha detto l'avvocato del Presidente del Consiglio puntualizzando, poi, che è solo gergo giuridico.
Me lo dovrò ricordare stasera qualora decidessi di chiedere a mia moglie se potessi essere il suo utilizzatore finale o se lei volesse essere UTILIZZATA da me!
Il cazzotto che riceverò lo metto in conto a Silvio.
martedì 16 giugno 2009
lunedì 15 giugno 2009
Sogni di rock and roll
Nuovo scandalo, Berlusconi si dimette.
Discorso alle Camere, accusa di complotto contro il governo-del-fare e richiesta di nuove elezioni.
PD, IDV, UDC chiedono un governo tecnico per gestire le emergenze nazionali, il post-terremoto in Abruzzo e la crisi economica.
Fini si dice d'accordo.
Strappo nel PDL, Fini lascia.
Fini porta con sè 1/3 del partito e lo seguono i suoi fedelissimi, Alemanno,Poli-Bortone ma anche Formigoni e Tremonti.
A Berlusconi rimane la Lega Nord e i vari Bonaiuti, Bondi, Capezzone ma anche Gasparri e La Russa.
Napolitano dà il nulla osta al governo Fini.
Berlusconi viene scavalcato al centro dal nuovo partito dei moderati di Gianfranco Fini.
Fine del Lodo Alfano, proposta di legge sul conflitto di interessi, cancellazione di tutte le leggi ad-personam.
Fine del Berlusconismo.
venerdì 12 giugno 2009
Studio Aperto disinformare per (far) credere.
In occasione della pubblicazione della sentenza sul caso Mills, Studio Aperto aveva offerto un raro esempio di informazione "leggermente" distorta.
Il giornalista Luigi Galluzzo disse che nello stesso processo il Premier era stato assolto.
Ora sappiamo che l'errore non è stato affatto casuale...
da Byte Liberi
Questa sarebbe l'informazione libera offerta ai cittadini.
Se un giornalista disinforma consapevolmente l'ordine dei giornalisti non ha nulla da dire?
Il giornalista Luigi Galluzzo disse che nello stesso processo il Premier era stato assolto.
Ora sappiamo che l'errore non è stato affatto casuale...
da Byte Liberi
Questa sarebbe l'informazione libera offerta ai cittadini.
Se un giornalista disinforma consapevolmente l'ordine dei giornalisti non ha nulla da dire?
Il futuro? In Libia!
martedì 9 giugno 2009
come un uomo sulla terra
I confini sono linee immaginarie, ma separano uomini da altri uomini e, spesso, servono a separare chi deve vivere da deve, solo, soffrire.
lunedì 8 giugno 2009
Mettere le radici
Simona Caselli a Parma, Debora Serracchiani in Friuli.
Quando si dice radicamento nel territorio e candidati che siano espressione dei territori.
Che sia l'inizio...?
Quando si dice radicamento nel territorio e candidati che siano espressione dei territori.
Che sia l'inizio...?
giovedì 4 giugno 2009
Guardia Nazionale Italiana
Leggo su Panorama.it : "Con toni solenni si prefigge di adoperarsi “al fine della salvaguardia dell’integrità Nazionale e per la Sicurezza dello Stato, della Costituzione e del Popolo Italiano”. Si chiama Guardia Nazionale Italiana, si è costituita da circa tre mesi e riunisce volontari che vogliano “potenziare la sicurezza dei centri urbani viste le sostanziali carenze di organico e di mezzi da parte delle Forze di Polizia”.
Già sono perplesso, leggo il commento di Sofri, e la perplessità aumenta.
Poi vado sul sito: http://guardianazionaleitaliana.org/
e vedo questo:
Osservo bene e mi sorge un dubbio: sarà un caso che colorando così si vede questo simbolo?
Già sono perplesso, leggo il commento di Sofri, e la perplessità aumenta.
Poi vado sul sito: http://guardianazionaleitaliana.org/
e vedo questo:
Osservo bene e mi sorge un dubbio: sarà un caso che colorando così si vede questo simbolo?
mercoledì 3 giugno 2009
Ubiquità
Leggo da Corriere.it che il sindaco di Milano Letizia Moratti ha affermato:"Penati accusa me di non aver fatto gioco di squadra? Vi do solo due numeri: il Comune, ha fatto 55 missioni in 130 paesi, la Provincia 5 in 10 paesi.".
Ma come ha fatto a fare 55 missioni in 130 stati diversi.
O ne ha fatte 55 per Paese allora sono 7150 missioni in un anno, quindi 19.5 al giorno tutti i giorni o qualcosa non quadra!
A sì certo: il dono dell'ubiquità.
Ma come ha fatto a fare 55 missioni in 130 stati diversi.
O ne ha fatte 55 per Paese allora sono 7150 missioni in un anno, quindi 19.5 al giorno tutti i giorni o qualcosa non quadra!
A sì certo: il dono dell'ubiquità.
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