mercoledì 30 settembre 2009

E l'onorevole disse: "Io non mi faccio prendere per il culo da nessuno!".

Quando un cittadino chiede un aiuto a un suo rappresentente può avere risposte come questa: da Repubblica.it

La mail inviata da Marcello Mancini al consigliere Patrizio Bianconi

IL CITTADINO - «Caro Patrizio, scusa se ti disturbo, ma in via Tacito l´Ama ha piazzato dei cassonetti in modo assolutamente sconcio, senza nessuna logica, seguendo probabilmente delle pressioni di qualche raccomandato. Mi fai sapere se esiste una normativa comunale in merito ed eventualmente come agire per far ripristinare un regolare ordine?» Marcello Mancini

IL CONSIGLIERE COMUNALE - «Egr. Dott. Mancini, nella sua e-mail Lei mi segnala una problematica personale che esula dalle mie competenze. Sarebbe svilente se un On. si dovesse occupare di cassonetti - o monnezza, come dicono a Roma - tanto più se gli stessi si trovano dinanzi ad un´attività imprenditoriale di un privato.
Con profondo rammarico noto (...) che lei non comprende il senso, né la ratio della Mia attività politica! Cercherò di essere chiaro. Lei, alle elezioni che mi hanno visto trionfatore non mi ha votato - anzi più volte nel corso degli anni ha manifestato antipatia nei confronti di Berlusconi (...)
E allora nasce spontanea una domanda: perché si rivolge alla mia persona? Io per quale motivo dovrei adoperarmi per lei? Forse mi reputa un idiota che si fa sfruttare da chiunque? Oppure, cosa ancora più offensiva, il suo servetto? Io lavoro solamente per chi mi vota in quanto faccio politica, non il missionario (...).
Sarebbe svilente e umiliante per la mia persona, la mia competenza e la mia professionalità consentire a chiunque di chiedermi favori che, come nel caso di specie, esulano dalle mie competenze. Pertanto: 1) O si impegna formalmente - stipulando un patto di sangue con il sottoscritto - a votare nel 2013 il sottoscritto on. Patrizio Bianconi al Comune di Roma ed il dir. Andrea Zaerisi al municipio XIX; 2) O, se lei non è intenzionato, non si rivolga alla mia persona.
Desidero infine segnalarle che per avvalersi della mia professionalità deve preventivamente fornirmi: nome, cognome, indirizzo di residenza affinché io possa schedarla nella mia rubrica individuando la sezione elettorale dove lei vota al fine di controllare se esprimerà o meno la preferenza nei miei riguardi. E poi: il suo telefono di casa, il cellulare e l´e-mail al fine di poterla rintracciare quando ci servirà il voto suo e della sua famiglia. Se non se la sente di instaurare con il sottoscritto tale tipologia di patto la invito a rivolgersi alle persone che lei vota (...) Io non mi faccio prendere per il culo da nessuno!».
On. Patrizio Bianconi

martedì 29 settembre 2009

Sullo stato dell'informazione

Milena Gabanelli dalle pagine dl Corriere dela Sera spiega lo stato dell'informazione d'inchiesta nella T.V. pubblica e di come sia possibile imbavagliare una giornalista senza estrometterla dalla T.V.

lunedì 28 settembre 2009

Avevamo ragione noi

Tremonti che afferma che ci vuole più stato per governare l'economia globale, la neo-rieletta canceliera Angela Merkel che chiede la creazione della Tobin-Tax, una tassa su tutte le transazione economiche internazionali, tutto, ormai, parlano di Greem-economy.

Queste sono le parole dei giovani che si riunirono 8 anni fa, in un caldissimo luglio, a Genova.
Allora, se la pensavate già così, per quale cavolo di motivo ho preso le mie sonore mazzate? Perchè non l'avete detto subito che eravate d'accordo con noi?

Credo che le sinistre esistano per fare in modo che si creino nuovi sogni, nuovi paletti da alzare, nuove utopie, nuovi modi per soddisfare le esigenze della gente comune. Le sinistre partono dai bisogni e creano dei sogni.

Ma per sinistre non intendo quelle politiche, mi riferisco alla gente, ai popoli.
Queste idee passano dai popoli ai politici che, recependole, hanno il dovere di tramutarle in regole della società.

Ma dopo Genova in Italia prima e in Europa poi, le sinistre sono sparite, nessuno è in grado di offrire un sogno, un'idea di società che sia alternativa al presente.
E così ci ritroviamo con le destre che cavalcono i nostri sogni del passato, si appropriano della nostre identità, le nostre battaglie.

Forse, così, ci ritroveremo con la Tobin-Tax, col voto agli immigrati, con una globalizazzione regolata da norme ferree, senza che tutto ciò sia passato dai partiti di sinistra.
C'è stato un balzo, dal popolo al potere conservatore, senza intermediazioni progressiste.
E' come se i conservatori post-crisi avessero detto ai no-global: "Avevate ragione voi, ma non chi vi rappresentava nelle istituzioni. E quindi prendetevela con loro, 'che noi facevamo e facciamo il nostro mestiere."

Questo è lo stato in cui versa la sinistra politica in Europa e in Italia in particolare.
I suoi dirigenti pretendono di rappresentare un popolo, ma non le sue idee, non si fanno portatori degli stessi valori dei propri elettori.
E' così che le destre si appropriano di temi cari alla sinistra senza farsi interpreti dei suoi valori, approfittando di un profondo vuoto.

Per questo non riesco a gioire se sento Fini, Tremonti, la Merkel o Sarkozy dire che avevamo ragione noi.

lo scippo d'identità

Fini, con le sue uscite, non sta mettendo in difficoltà il PdL,no, sta scippando il DNA del PD, si sta impadronendo dei temi che dovrebbero appartenere al centro-sinistra.
L'immigrazione,il testamento biologico,le coppie di fatto, sono temi cari all'elettorato del PD, ai suoi iscritti, ma Fini con le sue uscite si sta appropriando delle tematiche e dell'identità del Pd.
Se il partito demoscratico dovesse indugiare ulteriormente a lanciare proposte chiare è condannato ad altri 10 anni d'opposizione.

Vedi: internazionale

Forse è per questo che sostengo Marino e che lo dovrebbero sostenere tutti.

martedì 22 settembre 2009

Cosa dire?

Andiamo avanti?

Niente di ciò che posso dire può cambiare il passato.

Ho perso la voce.

Vorrei dire “ciao”.

Il mio cuore continua a fare ba bump ba bump ba bump.

Il microfono è acceso?

Non ho nulla da dire. Mi dispiace solamente per quello che ho fatto.

Sono nervoso ed è difficile mettere insieme i miei pensieri. Talvolta non sai che dire.

Uomo, c’è un sacco di gente là.

Sono venuto qui per morire, non per fare discorsi.

Dove la madre del signor Marino? Ha ricevuto la mia lettera?

Voglio chiedere se c’è posto nel vostro cuore per perdonarmi. Non dovete per forza.

Potete dire a quella donna che sta lì – la posso vedere? Non mi sta guardando – voglio che tu capisca una cosa, non serbare ostilità nei miei confronti. Voglio che tu capisca. Per favore, perdonami.

Non pensoche il mondo sarà migliore o più sicuro senza di me.

Mi dispiace.

Voglio dire a mia mamma che le voglio bene.

Le ho provocato così tanto dolore, e la mia famiglia, eccetera. Soffro per il fatto che loro soffriranno.

La sto prendendo da uomo.

Smettete d’indugiare e accendete il fuoco. Sto andando a casa.

Possono giustiziarmi ma non possono punirmi, perché non possono giustiziare un uomo innocente.

Non potevo scontare l’ergastolo.

Ho detto che avrei raccontato una barzelletta. La morte mi renderà libero. Questa è la più grossa barzelletta.

Alla mia dolce Claudia, ti amo.

Cathy, lo sai che mai avrei volevo ferirti.

Ti amo, Irene.

Fate sapere a mio figlio che gli voglio bene.

Dite a tutti che mi sono rimpinzato di pollo e costolette di maiale.

Apprezzo l’ospitalità che mi avete dato e anche il rispetto, l’ultimo pasto era davvero buono.

Il motivo per cui ci hanno messo così tanto è perché non trovavano una vena. Lo sapete quanto odio gli aghi… Dite ai ragazzi nel Braccio della Morte che non mi sono messo il pannolino.

Signore, alzo in alto il tuo nome.

Da Allah veniamo e ad Allah ritorneremo.

Per tutti gli incarcerati, teneta alta la testa.

Il braccio della morte è pieno di cuori isolati e menti soppresse.

Gli errori si fanno, ma con Dio tutto è possibile.

Sono responsabile per la loro perdita della madre, del padre e della nonna. Non volevo che loro fossero coinvolti. Mi dispiace per quello che ho fatto.

Non posso cancellare ciò che ho fatto.

Signore Gesù perdona i miei peccati. Perdonami per i peccati che riesco a ricordarmi.

Per tutto la vita sono stato rinchiuso.

Datemi i miei diritti. Datemi i miei diritti. Datemi i miei diritti. Datemi indietro la mia vita.

Sono stanco.

Me lo merito.

Una vita per una vita.

È la mia ora. È la mia ora.

Sono pronto, Warden.


Ognuna di queste frasi è l'ultima di un condannato a morte in Texas.
da Distantisaluti

Ci prendono tutti per il culo

I primi sono stati Brad Pitt e Matt Damon, che prima parlano di una presunta omosessualità di George Clooney, e poi affermano d'averlo fatto per scherzo e si stupiscono di come i giornalisti italiani, avendoci creduto, abbiano posto delle domande sulla propria sessulaità al loro amico George.
Poi vengono i Muse, i quali, invitati a Quelli che il calcio si esibiscono in Play Back,e forse per ripicca si scambiamno i ruoli in studio col battarista a fare le veci del cantante, senza che nessuno se ne accorgesse, neanche la Ventrura che poi intervista il membro sbagliato del gruppo.
Poi i Muse escono dallo studio e fanno questa foto:


fin qui nulla di male, ma poi la mettono su Twitter e scrivono: Berlusconi, Eat your heart out!

Allora ci prendono proprio tutti per il culo.

venerdì 18 settembre 2009

Bossi spiegato agli inglesi

Questo è ciò che scrive per il Guardian l'inviata Agnès Poirier:

Have you ever heard of Padania? It's an old politico-geographical concept that comes back regularly in Italian politics. Padania covers broadly what we would call north Italy, enclosing the regions of Piedmont, Lombardy, Emilia-Romagna and Veneto. Padania is the favourite word of the Lega Nord, vitriolic Umberto Bossi's party, which keeps asking for nothing less than Italy's complete dismantlement and the immediate secession of Padania, its most industrious and richest part.

Un'analisi perfetta sul Lodo Alfano

Pubblico integralmente dalblog D-Avanti di Tommaso Caldarelli.


L’avvocatura dello Stato ha presentato alla Corte Costituzionale un memoriale di ventuno pagine in cui viene chiarita la posizione difensiva che si intende tenere in udienza riguardo alla Questione di Legittimità Costituzionale sollevata sul Lodo Alfano.

La tesi su cui si basa la linea di difesa è semplice, e vecchia: Il Lodo alfano è non solo legittimo, ma doveroso, perchè un uomo di governo non può essere chiamato a rispondere davanti a un giudice mentre è in carica, in quanto…ha di meglio da fare, nel senso che ha un mandato per governare e se sta troppo tempo in tribunale si finisce per danneggiare “l’interesse generale all’esercizio efficiente delle funzioni pubbliche”. Inoltre, molto spesso succede che “la sola minaccia di un procedimento penale può costringere alle dimissioni prima che intervenga una sentenza ed anche quando i sospetti diffusi presso la pubblica opinione si sono dimostrati infondati”. Quindi, tanto vale lasciar governare chi deve farlo, senza che ne venga turbata “la serenità”.

Questa impostazione, come abbiamo detto, non è nuova. Vittorio Emanuele Orlando, grande giurista di epoca Giolittiana, liberale, poi fascista di comodo, autodefinitosi “fieramente mafioso” perchè per lui la mafia era la somma dei valori del popolo siciliano, ne era un grande fan. Le cariche monocratiche vanno dotate di immunità assoluta, diceva, perchè esse devono esercitare le loro funzioni in piena libertà: se arrestano il Presidente del Consiglio, non c’è più nessuno che governa.

Ecco, ma oggi questo non sta scritto da nessuna parte, cioè non sta scritto in Costituzione, che è il posto dove dovremmo cercare se volessimo prendere in considerazione una ipotesi del genere. Le immunità previste dalla Carta sono quelle per il Presidente della Repubblica (art.90), e per i parlamentari (art.86). Mai si accenna a delle garanzie per la Presidenza del Consiglio: il Capo del Governo e i Ministri godono delle immunità garantite ai parlamentari, nel caso siano anche deputati o senatori (sono quindi insindacabili, irresponsabili per gli atti di funzione e non sottoponibili a misure detentive senza l’assenso della Camera di appartenza). Che le cariche di vertice siano improcessabili per i reati comuni, non è scritto.

E quando il Costituente ha voluto scrivere, lo ha fatto; se non ha scritto, è inutile che stiamo ad inventarci che questo è un interesse “diffusamente tutelato” in Costituzione. Non si può ipotizzare una legge implicita dove c’è una frase esplicita, dice il mio prof: si indichi l’articolo della Costituzione, si indichi il punto scritto in cui questo interesse gode di ampia tutela, e inizieremo a discuterne.

E’ probabile che la Costituzione nulla comandi al riguardo perchè la nostra è una forma di governo parlamentare, e il capo del Governo, in caso di impedimento, è comunque e sempre sostituibile con qualcun altro che possa godere della fiducia del Parlamento. Non così per il Presidente della Repubblica, che è una carica di garanzia, non così per i Parlamentari, che hanno una durata predeterminata (la legislatura). Infatti, loro hanno delle immunità, perchè sono insostituibili: il Capo del Governo non lo è, e quindi la tesi di Orlando è, mi pare, inapplicabile.

Peraltro anche dove il Capo del Governo è davvero insostituibile, ovvero in America, quando qualcuno si è azzardato a dire che il Presidente non poteva essere giudicato (Nixon, 1982 1972), o che non poteva essere processato finchè doveva adempiere ai propri obblighi di stato (Clinton, 1997), la Corte Suprema si è messa a ridere, e ha chiarito che la separazione dei poteri non mette nessuno al di sopra delle leggi e che le attribuzioni di poteri costituzionali non devono diventare scuse per ottenere privilegi.

Mi sembra che qui, poi, si stia suggerendo alla Corte Costituzionale di ritirare fuori dal cassetto una sua antica giurisprudenza, che ha iniziato ad essere disapplicata piu o meno intorno al 93, quella del “bilanciamento degli interessi Costituzionali”: secondo questa giurisprudenza, il Costituente avrebbe dato indicazione affinchè fra l’interesse di chi chiama davanti a un giudice una carica politica per avere una sentenza, e l’interesse a far governare tranquillo un uomo di stato, prevarrebbe il secondo, sacrificando l’interesse della parte lesa: mi dispiace signora, non abbiamo tempo per i suoi diritti. Fortunatamente questo indirizzo, come abbiamo detto, è oramai abbandonato in favore di nuove e più corrette interpretazioni (sent. 58/2000, la cosiddetta”svolta”).

Riassumendo, da parte della Avvocatura si afferma che sarebbe ammissibile una deroga all’articolo 3 primo comma, quello che dice siamo tutti uguali davanti alla legge, sulla base di un interesse diffuso che non è scritto da nessuna parte; allo stesso modo viene sacrificato il diritto all’ azione in giudizio, a poter avere un regolare processo insomma (art.24), a favore di questo interesse fantasma. Ma la Corte da questo orecchio ci sente male: per lei l’articolo 3 è un “principio supremo dell’ordinamento”, e come tale non sono ammissibili deroghe: neanche con una riforma costituzionale si potrebbe introdurre una disciplina derogatoria.

Una legge del genere è talmente doverosa che non esiste in nessuna altra parte del mondo. Questa legge non è conforme a Costituzione, e questo memoriale è suicida. Se la Corte decidesse per la costituzionalità del Lodo, sarebbe una decisione molto politica.

giovedì 17 settembre 2009

Ancora sul flop di Porta a Porta

Sul flop d'ascolti di Porta a Porta se ne sono dette di tutti i colori.
Che "la gente ha voglia di distrarsi" come ha detto Gabriel Garko sul Corriere.
Che "Il flop? Mi pare una sciocchezza perchè gli ascolti non si misurano con una fiction" come detto da La Russa sempre sul Corriere.
O che "Gli italiani guardavano le partite di Champions League su Sky come detto da Vespa sempre sul Corriere.
Ora su quest'ultima affermazione avrei qualcosa da dire: prendiamo i dati Auditel di Martedì 15 Settembre e confrontiamoli con quelli del giorno precedente:





da www.blink.it

















Possiamo notare che Lunedì 15 Settembre Rai Uno aveva 5.983.000 spettatori e il giorno dopo con Porta a Porta solo 3.982.000, con un saldo negativo di -2.001.000 spettatori.
Vespa spiega questo con lo spostamento di spettatori sulle reti Sky per seguire la Champions League.

Allora prendiamo i dati Auditel di Sky alla voce altre satellite troviamo Lunedì 14 Settembre 2.504.000 spettatori e Martedì 15 Settmbre 3.286.000 con un saldo positivo di +782.000 spettatori.
Quindi non c'è stato un massiccio dirottamento di pubblico dalla RAI a Sky e comunque non è stato sufficiente a giustificare il calo degli ascolti.

Ma proseguiamo con l'analisi.

Se prendiamo in considerazione il totale degli spettatori su tutti i canali analogici,troviamo che Lunedì 13 Settembre il totale degli spettatori Rai+Mediaset+La7+Odeon è di 20.561.000, mentre il giorno successivo alla stessa ora abbiamo un totale sule stesse reti di 20.303.000 spettatori, cioè -258.000, uno calo poco significativo di circa 1.3%.

Forse 258.000 persone hanno guardato le reti Sky ma ciò non giustifica il calo di 2.001.000 di spettatori per RAI Uno e poi c'è da aggiungere che nel totale delle reti satellitari è compresa la messa in onda dell'intera trasmissione di Porta a Porta sul satellite, infatti la trasmissione non è stata criptata, ma era ben visibile anche sul satellite.

In pratica non c'è stato un effetto Champions League, ma semplicemente molti spettatori, davanti alla scelta di cosa guardare dal proprio divano di casa, hanno scelto di non guardare il Premier su Rai Uno e di cambiare canale.

Tutto qui.

mercoledì 16 settembre 2009

Vox populi/2

Questo è ciò che m'ha scritto un lettore:

Per la gestione della crisi, parlano i fatti: in Italia non è successo alcuno strappo sociale. Nessuno è stato lasciato solo. Ci sono stati interventi mirati sulle classi sociali più disagiate e i disoccupati sono stati protetti.
Il Premier è stato tranquillizzante e credibile e ha evitato che si diffondesse il panico.
L'Ocse giorni fa ha detto che la crisi si sta risolvendo e l'italia è il paese, assieme alla Francia. in testa alla ripresa.
Cosa vuole di più? E uno.

L'immondizia è stata completamente rimossa dalla Campania e portata in discariche individuate, aperte ( anche con la forza) e messe in opera a tempo di record. Inoltre è stata inaugurata, sempre a tempo di record, un termovalizzatore, quello di Acerra, che smaltisce quantità immense di immondizia producendo energia.
Le immondizie che purtroppo non si possono nè bruciare nè mettere in discarica, sono le famose ecoballe, triste eredità della gestione di sinistra che compattò immondizie di vario genere, non compatibili. Adesso sarà difficilissimo sfasciarle e suddividerle di nuovo.
Siete sempre degli artisti ad appioppare agli altri le vostre incapacità.
Una volta liberate le strade dalle immondizie, le amministrazioni locali dovevano assicurare lo smaltimento delle nuove immondizie, come fanno tutti i sindaci dei più piccoli paesi. Pare che non riescano a fare neanche quello e, ogni tanto, riappaiono nuove immondizie. Ma è un problema non certo di Berlusconi. E due.

Alitalia. Il problema era non regalare la compagnia di bandiera alla Francia. Saremmo stati l'unico paese del G8 senza compagnia di bandiera. Anzi con la linea aerea dipendente da un altro paese: a voi non interessa nulla?
A noi si. Poi è stata affidata al principe degli imprenditori di sinistra, quel Colaninno amico di D'Alema che già gli fece avere Telecom e che ha dato il figlio alla causa. Colaninno junior è infatti deputato PD.
Quindi certamente tra poco Alitalia tornerà a brillare. Tenga presente che Alitalia aveva aerei obsoleti, vecchissimi e neanche un nuovo aereo in prenotazione perchè senza soldi. AF avrebbe immesso un nuovo aereo nel 2010 e uno o due altri aerei entro il 2015.
L'unione con AirOne, che invece aveva nuovi aerei in prenotazione, ha permesso alla flotta di cominciare a rinnovarsi da subito.
Adesso Alitalia è un'impresa privata: se guadagna, bene. Se perde ci pensano gli azionisti e lo stato(cioè noi) non dovrà più intervenire.
Malpensa come hub sta già funzionando meglio e più di prima. A parte Lufthansa, è diventato la base operativa delle linee cinesi e arabe. E tre.

Terremoto e ricostruzione. Mai al mondo si è ricostruito , in mattoni, a 150 giorni dal terremoto tanto da assicurare un tetto per tutti i terremotati.
E' un record mondiale che ha stupito tutti e che fa morire dalla bile la sinistra che tenta in tutti i modi, così come fa lei con finta pacatezza, di sminuire questa impresa.
Come promesso, dal 15 settembre al 30 dicembre, tutti i terremotati avranno un tetto sicuro. Le scuole riprenderanno regolarmente per tutti i ragazzi.
Le case nuove sono stupende: antisismiche, con dispositivi ecologici e impianti solari. Vantatevi una volta del vostro paese invece di fare sempre i corvi.
Se ci fosse stata la sinistra al potere, adesso, forse, staremmo cominciando a discutere cosa fare per la ricostruzione e avremmo dato agli sfollati al massimo un po' di baracche prefabbricate.
In altre zone d'Italia, ci sono terremotati che stanno nelle baracche da vent'anni, nonostante le migliaia di miliardi spesi.
E quattro.

ICI - Che balle! Ma cosa aveva tolto Prodi? Nulla! Io non guadagno quello che dice lei e tantomeno mia moglie. Abbiamo finalmente smesso di pagare l'ICI con la legge del nuovo governo.
E così tutti quelli che conoosciamo che hanno redditi medi e medio bassi.
Invece sono esclusi dal beneficio proprio quelli che hanno case di lusso, ville e residence. Ma cosa andate dicendo?
E cinque.

Immigrazione. Poche storie. Prima era un incubo. Ogni giorno arrivavano frotte di imbarcazioni di tutti i tipi e Lampedusa era stracolma. Addirittura gli immigrati si ribellavano, scappavano e giravano liberi per l'Italia. I centri di accoglienza traboccavano.
Adesso siamo a zero.
A noi va bene così. Facciamo entrare chi diciamo noi, non chi vuole entrare con la prepotenza.
E cinque.

I reati, da quando sono scesi in campo i militari insieme ai poliziotti, sono scesi dell'8,3%. I dati vengono dal Ministero dell'Interno e sono forniti da Polizia, Carabinieri e Tribunali. Se voi ne avete di più attendibili, tirateli fuori.
Però siete penosi in questa continua ricerca di bugie e inganni da parte nostra quando chi ha sempre ingannato la gente (dai tempi di Stalin in avanti) è stata la sinistra.
Cordialità
gb

Dal sito del Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione

Berlusconi e la moralità

" Io ho introdotto in politica una nuova moralità".
Silvio Berlusconi, 15 Settembre 2009 a Porta a Porta

Non c'è nulla altro da aggiungere!

martedì 15 settembre 2009

Stasera niente T.V.

Stasera il Premier vuol propinarci uno speciale sulla ricostruzione in Abruzzo, per essere certo dello share toglie ogni possibile concorrenza a Bruno Vespa e Porta a Porta, via Ballarò, via Matrix se avesse potuto, avrebbe rimandato anche le partite di Milan e Juventus di Champions League.

Io stasera non guarderò la T.V., esco, porto mio figlio al cinema, mangio una pizza fuori, ma non guardo assolutamente la T.V.
Non mi va d'esser preso per i fondelli da certa gente, non mi va che si strumentalizzi una tragedia per creare consenso, non mi va che si occupi la televisione pubblica in questo becero modo!

Così ho deciso che mi va d'uscire di casa, proprio stasera!

lunedì 14 settembre 2009

Dossier a luci rosse?

Il Giornale di Feltri chiede a Fini di allinearsi al Capo, altrimenti sono guai.
Nel senso che se Fini non lo facesse, "...Oggi tocca al premier, domani potrebbe toccare al presidente della Camera. E' sufficiente - per dire - ripescare un fascicolo del 2000 su faccende a luci rosse riguardanti personaggi di Alleanza Nazionale per montare uno scandalo. Meglio non svegliare il can che dorme".

Quindi questa è una minaccia bella e buona, e comunque Il Giornale ha le prove di uno scandalo a luci rosse su A.N. e non lo pubblica?
Complimenti!

venerdì 11 settembre 2009

Firenze

Firenze è indiscutibilmente una bellissima città, ci si vive bene, ha le dimensioni giuste per svolgere una vita tranquilla e offre le giuste opporunità di lavoro e di svago.
Ora mi chiedo : ma perchè cazzo i fiorentini si ostinano a cercare di rendere questa città un posto di merda?

Mi spiego meglio.
Un bambino ha scritto al neo-sindaco Renzi chiedendogli di far dedicare ala cittadinanza due ora per la pulizia degli spazi pubblici.
Iniziativa lodevole, subito accolta favorevolmente dal sindaco e sabato si procede con le prime due ore.

Ma ad oggi, nell' A.D. 2009 il dì di Venerdì 11 Settembre, c'è qualcuno che si ostina a far urinare e defecare il proprio cane sui marciapiedi della città, rendendo una passeggiata molto simile ad un escursione in un mefitico campo minato.
Se osservate i fiorentini, fatelo con attenzione, vi accorgerete che procedono "by walk" a testa bassa, e non perchè siano ostinati o vogliano evitare ogni contatto umano, ma perchè hanno l'umana preoccupazione di non pestare ad ogni svolta d'angolo una cacca.
I muri della città sono ormai erosi fino a 30 centimetri da terra causa corrosione da continuo urinamento canile con conseguente rilascio di dolci effluvii.
Ai fiorentini tutto ciò non interessa? La vostra città vi piace così? O.k., va bene.

Ma mi rivolgo a quell'essere umano (uomo o donna che sia) che tutte le mattine passa davanti alla vetrina del mio ufficio e lascia che il proprio cane urini e defechi allegramente sul marciapiede o, addirittura, sulla soglia dell'ufficio.
Ma se ti pesa così tanto portare il tuo cane nelle aree predisposte che distano da qui non più di 50m, se ti pesa così tanto raccogliere la cacche che il tuo cane fa per terra, allora perchè non prendi una tartarughina o un pesce rosso, almeno non li dovrai portare a spasso.
Prima o poi potrebbe "scappare" anche a me e il tuo pianerottolo di casa sembra un ripiego così attraente...!

Questo blog promuove AnnoZero

Giovedì 24 Settembre su Rai2 riprenderà la trasmissione AnnoZero, visto il silenzio delle reti Rai e la mancanza di promozione televisiva attraverso gli spot, e in risposta all'appello di Santoro perchè la Rete di prodigasse per la promozione, posto gli spot invisibili (nel senso che non vengono mandato in onda e quindi non sono visibili).








giovedì 10 settembre 2009

Lui, sempre LUI e solo LUI.

Berluisconi: «Credo di essere di gran lunga il miglior presidente del Consiglio dei 150 anni della storia italiana»

E’ anche il più bello, quello che andava meglio a scuola,il più vincente nel calcio,quello che ha più successo con le donne,quello che ha guadagnato di più, quello con il più alto indice di popolarità, quello che ha realizzato più opere, quello più visto in T.V., quello più alto, più biondo, più forte, che ha creato il mondo in soli 5 giorni perchè in 6+1 di riposo son buoni tutti, che per resuscitare ci mette solo 2 giorni, perchè due giorni al buio e senza escort ” sai che palle!”.
Insomma e tutto LUI e non non siamo un ca..o!
Almeno secondo LUI.

Confronto fra i candidati alla segreteria del PD



Un confronto fra i tre candidati alla segreteria del PD, in diretta Tv, sarebbe il migliore spot per il Partito Democratico.
L'unico modo per far sapere ai cittadini-elettori qual è il nostro pensiero, quali sono le nostre idee, i nostri programmi, la nostra visione del futuro.
Non farlo è solo un regalo all'attuale Premier e a tutto il PdL.

La nave affonda, si salvi chi può!

Dopo Telese, anche Facci lascia il Giornale della famiglia Berlusconi.

Questo il suo articolo su Libero

***
Il mio terrore è che dietro la burbanzosa sicumera di certa destra governativa – dietro la neo ostentazione di uno schematismo destra/sinistra che si è tornati a tagliare con l’accetta, in questo Paese – si celi una progressiva involuzione di tutta la destra italiana. La mia paura, cioè, è che il famoso complesso delle catacombe missine, poi trasfigurate nella nuova e moderna destra di Fiuggi, si stia ri-trasformando in una becera rivendicazione di pulsioni datate e che non hanno niente a che vedere col progetto che il Pdl si era dato da principio. Temo, per dirla malissimo, che una larga parte del Pdl si stia trasformando in pratica nella Destra di Storace: senza che nessuno, tantomeno gli elettori, gli abbia mai chiesto di farlo.

Aggiungo che la frequente militanza ex missina o ciellina di molto personale giornalistico di centrodestra, temo ancora, rischia di avvitarsi in una corsa a inseguimento del lato estremista della consueta «gente»: quella di cui ciascuno, ovviamente, si sente interprete genuino e infallibile.

A chi ritenesse che sto esagerando – com’è possibilissimo – risponderei che in questo centrodestra c’è comunque un clima nervoso, palesemente corroborato dall’ebbrezza di un potere rimasto notoriamente senza avversari. Così gli avversari si fabbricano in casa. Sembrano quasi, certe declarazioni ostentate, come pervase da un afflato liberatorio: e Gianfranco Fini, o meglio il caso Fini, su questo sfondo è divenuto il reagente di tutte le contraddizioni, lo sfiatatoio di apnee che forse duravano da troppo tempo, forse addirittura dal 1994. Perdonate se non mi curo dei presunti retroscena da analisti malati di politica, cioè le corse per il Quirinale o le improbabili successioni a Berlusconi: io mi limito a registrare un paio di cose. Una è questa: non gliene frega più niente a nessuno di atteggiarsi a conservatore illuminato ed europeo, non importa più a nessuno che certe asserzioni di Fini, nella destra di Cameron e Sarkozy, o nei cristiano-democratici della Merkel o dello spagnolo Rajoy, sarebbero considerate addirittura banali. Altro che «compagno Fini». Non importa a nessuno, neppure, di voler incarnare il sogno moderno dei Leo Longanesi, del Mondo di Pannunzio, di Montanelli, della famosa destra risorgimentale e libertaria e balle varie: macché, c’è piuttosto da imitare il lato peraltro inimitabile e sanguigno della Lega, c’è da inventarsi «l’Italia delle piccole comunità e delle periferie urbane» che l’ex socialista Maurizio Sacconi, in un’intervista al Corriere della Sera, ha descritto come se al governo ci fosse ancora Amintore Fanfani; c’è da pensare alle regionali, c’è da bollare come «radicale» chi non lo è stato mai, da laicista di chi è laico e basta; e c’è in generale, e soprattutto, una classe politica che è stata eletta con liste blindate, che spesso non ha neppure mai visto un collegio elettorale in vita propria – al limite qualche patinata cena elettorale – ma che adesso ti parla della piazza anche se ha frequentato solo quella di Ballarò. Ci sono anche i sondaggi, come no: nel caso di certe generiche affermazioni di Fini, però, non valgono neanche quelli, anzi, non vengono menzionati. Il 70 per cento degli elettori di centrodestra (fonte: Crespi Ricerche) è contro il testamento biologico che il governo sta cucinando, ma guai a dirlo; il 51 per cento degli elettori del Pdl è favorevole a un riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, ma è roba da froci, roba da sinistra o, peggio ancora, da destra europea. C’è poi una faccenda che mette in presidente della Camera in una posizione oggettivamente eccentrica – ne convengo pienamente – ed è quella sul voto agli immigrati, posizione che oltretutto è la stessa di Santa Romana Chiesa: e però guardate la disparità di trattamento.
Lo dicessero alla Chiesa, «rientra nei ranghi».

E’ vero, la sinistra applaude Gianfranco Fini: e allora? Applaudirebbero anche un carciofo, se fosse alternativo a Berlusconi. E’ solare che mirano a fomentare divisioni, ci stanno pure riuscendo. Ma non dite che le idee di Fini siano uguali a quelle di un Franceschini, e questo sia perché sono diverse e basta e sia perché, spesso, non sono neppure idee, sono solo uscite genericissime e dettate dall’ecumenismo che il suo ruolo richiede o almeno permette: uscite che ogni volta, però, sono sottoposte a plurimi processi alle intenzioni.

Davvero, io Fini neppure lo conosco e della sua ascesa politica m’importa relativamente. Certe sue uscite forcaiole non gliele perdonerò mai, per quanto possa interessarvi. Però so, e ho visto, che ha fatto un percorso mica da ridere, ha pagato prezzi salati e senz’altro discutibili – certi suoi bagni penitenziali li ho trovati, quelli sì, cattocomunisti – e comunque ha elaborato e sofferto lo scioglimento di un partito storico per ben due volte.

Ha fatto bene? Ha fatto male? Chissà. A oggi sappiamo solo che tutto questo è servito per ritrovarsi stampate nero su bianco, un bel mattino, le ciniche espettorazioni giornalistiche di chi gli ha intimato di punto in bianco: «Rientra nei ranghi, sei ridicolo».

I ranghi.
A pensarla come Gianfranco Fini sono in milioni, nel centrodestra, e in milioni fisiologicamente non la pensano come lui: volete smembrare gli uni dagli altri, ciascuno nel suo preciso rango? Non è difficile: basterebbe tornare alla Repubblica multipartitica, basterebbe non mettersi in testa fondare il più grande partito della storia d’Italia come però, ecco, è stato fatto: un crogiolo composito, complesso, ridondante, soprattutto molto più e ambizioso dei ranghi da caserma prefigurati da qualche bollito con in mano il Winchester. La terza parola che compone il nome del partito – il Pdl – forse andrebbe riletta e riletta sino a stamparsela nel cranio una volta per tutte.
Mica i ranghi.

Fannulloni a Palazzo Chigi

Il 17 dicembre il Premier si è assentato dal lavoro per un indisposizione fisica, ma ora sappiamo che era in "altre faccende affaccendato".
Quindi si tratta di un FANNULLONE, che si assenta dal proprio posto di lavoro con un discutibili pretesto per andare, o meglio, per restare a casa a divertirsi un po'.

venerdì 4 settembre 2009

L'Aquila: le casette non bastano e intanto sgomberano la tendopoli.

A L'Aquila stanno avvenendo dei fatti strani, la tendopoli di Piazza d'armi la più grande dell'Aquila con i suoi 1.050 sfollati è stata sgomberata, gli sfollati dispersi alcuni nella caserma Coppito( la stessa del G8) altri negli alberghi dell'Aquila o ad Avezzano o sulla costa.
In poche parole, tutti fuori dalla tendopoli anche se nessuno è tornato nella propria casa e neanche nelle, ormai celebri, casette di legno.
Tutto ciò avviene mentre si diffonde la notizia che le casette di legno non sono sufficienti per tutti gli sfollati e quindi molto di loro passeranno l'inverno accampati qui o là.
Quindi se arrivasse l'inverno, e si sa che a L'Aquila il freddo giunge presto,e gli sfollati fossero ancora nelle tende, sarebbe palese la disorganizzazione della ricostruzione, sarebbe palese l'esiguità delle risorse impiegate.
Ma se gli sfollati saranno "dispersi" nei vari alberghi, chiusi nelle caserme, "distribuiti" nelle varie città abruzzesi, si toglierà ogni evidenza della dosorganizzazione, se un giornalista trovasse uno sfollato in un albergo di Avezzano o in un B&B di Sulmona, il governo avrebbe gioco facile nell'affermare che è uno dei pochi a non avere assegnato l'alloggio.
Non solo, sarà difficile organizzare una manifestazione di protesta da parte degli sfollati, se questi fossero spalmati in decine di città o chiusi nelle caserme, avrebbero ovvie difficoltà di comunicazione e di coordinamento.
Quindi questo "sgombero" della tendopoli appare più come una azione preventiva contro possibili proteste per la mancata ricostruzione e l'insufficienza delle case provvisorie.
E sembra, poi, un'operazione di facciata per poter dire fra pochre settimane che le tendopoli non ci sono più e che gli Aquilani sono tutti nelle case o nelle "casette".

mercoledì 2 settembre 2009

Vox populi

Ieri, con mia vicina di casa un po' in là con gli anni si parlava della vita in genere, quando l'argomento è caduto sull'influenza A e lei mi dice che "Per fortuna che c'è Berlusconi che non fa sbarcare questi stranieri, perchè guarda quante malattie ci portano, come questa inluenza, che prima in Italia non c'era, ma per colpa loro..."
A questo punto mi si annebbiata la vista per l'incazzatura e non ho più ascoltato se non una seria di bla bla bla.
Ma questo è il potere dell'informazione, questo fanno i media.
Basta affiancare le notizie immigrazione-sbarco clandestini-influenza A, che creano una associazione di idee volta a disorcere la realtà e a creare una sorta di propaganda subliminale.
Contro tutto questo si schiera Repubblica e tutti i quotidiani non allineati, ma spesso è come lottare contro i mulini a vento o contro anziani un po' ottusi e ubriachi di T.V.
E la realtà diventa un unico bla, bla, bla.

L'Abruzzo dimenticato

Dell'Abruzzo non parla più nessuno, ma la popolazione Aquilana è ancora nelle tende e l'inverno è alle porte e solo oraq s'accorgono che le casette di legno in costruzione non sono sufficienti per tutti gli sfollati.

Da www.inabruzzo.com:

Le case non bastano, appelli a catena


L’Aquila - Le case che vengono rapidamente approntate per dare un tetto ai terremotati aquilani non basteranno che per meno di un terzo di coloro che le aspettano, ormai lo ammettono tutti e gli appelli si susseguono a ritmo incalzante. Occorre provvedere e anche subito, perchè la riapertura delle scuole il 21 settembre incalza: se si vuole che la gente torni in città, occorrono case per tutti. Secondo Giorgio De Matteis, almeno 50.000 persone. La presidente della Provincia Pezzopane ha rivolto un pressante messaggio al capo della Protezione civile Bertolaso “per garantire a tutti una casa, sia di muratura, di legno, su ruote, un alloggio in affitto, un albergo” o qualsiasi altro modo che dia sicurezza e conforto a migliaia di persone ormai ko per lo stress, la paura, i traumi subiti, le preoccupazioni per i figli e le prospettive per i prossimi mesi.

Per la Pezzopane ormai è fuori discussione: 4.500 case non bastano, e si sarebbe dovuto prenderne atto prima, in tempo. Per la presidente occorre un urgente piano integrativo della Protezione civile, che pare intenzionata a decisioni di questo tipo. Non si esclude, come suggerisce De Matteis che da giorni batte su questo tasto, di fare ricorso alle caserme Pasquali e Campomizzi.
Il sindaco Massimo Cialente ha riferito stasera di aver rivolto richieste precise e pressanti alla Protezione civile, insistendo su una possibilità di soluzione che al primo cittadino - e non soltanto a lui a questo punto - pare l’unica possibile: case di legno, case su ruote, abitazioni momentanee ma confortevoli e sicure, da collocare ovunque sia possibile senza stravolgere il tessuto cittadino e quello delle frazioni più prossime. La gente non deve essere “sbaraccata” troppo lontano, non deve subire altri traumi: deve semplicemente avere una casa in cui abitare, provvisoria quanto si vuole, ma una casa degna di questo nome. Oggi il mercato e la tecnologia consentono di innalzare strutture rapidamente e decorosamente. Una casa per tutti, questo sembra l’appello corale delle autorità aquilane. Ma purtroppo come spesso accade, si sta alzando la voce troppo tardi, all’inizio di settembre e si sarebbe dovuto farlo molto prima, come solo pochissimi sostenevano: tra loro, a dire il vero, la Pezzopane e il sindaco che di case di legno aveva parlato due mesi fa. Risposte non se ne sono avute, la politica ha tardato, i conti sono stati sbagliati e soprattutto la Regione ha preferito andare in ferie. E in ferie sta tuttora.
Per le case non si commetta lo stesso errore di valutazione e forse di leggerezza che a suo tempo, il 30 marzo, commise la Commissione grandi rischi, che sottovalutò il rischio di un imprevedibile, ma possibile forte terremoto. La gente chiede la casa prima che inizi l’autunno, altrimenti L’Aquila è da considerare città quanto meno dimezzata, se non defunta. Si sarebbe dovuto sapere prima che le case non sarebbero bastate. Ma oggi teniamo lontani gli esperti dei grandi rischi, perchè anche adesso il grande rischio è una incombente urgenza.

martedì 1 settembre 2009

Verba volant/7

Tripoli, 31 agosto 2009, Berlusconi: Una "politica vera di integrazione" passa per il rigore. Poi: "Se vogliamo procedere a una politica vera di integrazione - dice - dobbiamo essere rigorosi per non aprire l'Italia a chiunque". Questo per il pubblico italiano, perchè poco dopo, rivolgendosi ad un pubblico nordaficano afferma:

da byteliberi

Capisco l'incoerenza congenita del Premier se a distanza di giorni, ma nello stesso giorno è un record.

Sull'omicidio di Garlasco

Leggo che una superperizia scagionerebbe Alberto Stasi dall'omicidio di Chiara Poggi, in quanto l'unico accusato nel momento in cui avveniva l'omicidio stava lavorando col suo computer.
Ora, non voglio emntrare nel merito della questione interrogandomi se Stasi sia o meno l'assassino di Chiara, ma trovo angosciante il metodo delle indagini, spesso apparse farraginose e alla ricerca di indizi di colpevolezza del presunto assassino e non di ricerca degli indizi su chi fosse l'assassino.
In pratica l'impressione è che individuato il presunto assassino si sia proceduto a ricercare tutte le prove che potessero suffragare la tesi.
Ma c'è dell'altro, mi angoscia ancor di più il fatto che gli inquirenti sembrano essersi rivolti contro Stasi affermando che non poteva essere stato che lui, cioè, nonostante che ci sia carenza di prove schiaccianti contro l'imputato, si procede affermando che lui e solo lui poteva avere commesso l'omicidio, si va per esclusione.
Mi sembra un po' poco per condannare una persona per omicidio e forse è poco anche per incriminarla.