martedì 22 settembre 2009

Cosa dire?

Andiamo avanti?

Niente di ciò che posso dire può cambiare il passato.

Ho perso la voce.

Vorrei dire “ciao”.

Il mio cuore continua a fare ba bump ba bump ba bump.

Il microfono è acceso?

Non ho nulla da dire. Mi dispiace solamente per quello che ho fatto.

Sono nervoso ed è difficile mettere insieme i miei pensieri. Talvolta non sai che dire.

Uomo, c’è un sacco di gente là.

Sono venuto qui per morire, non per fare discorsi.

Dove la madre del signor Marino? Ha ricevuto la mia lettera?

Voglio chiedere se c’è posto nel vostro cuore per perdonarmi. Non dovete per forza.

Potete dire a quella donna che sta lì – la posso vedere? Non mi sta guardando – voglio che tu capisca una cosa, non serbare ostilità nei miei confronti. Voglio che tu capisca. Per favore, perdonami.

Non pensoche il mondo sarà migliore o più sicuro senza di me.

Mi dispiace.

Voglio dire a mia mamma che le voglio bene.

Le ho provocato così tanto dolore, e la mia famiglia, eccetera. Soffro per il fatto che loro soffriranno.

La sto prendendo da uomo.

Smettete d’indugiare e accendete il fuoco. Sto andando a casa.

Possono giustiziarmi ma non possono punirmi, perché non possono giustiziare un uomo innocente.

Non potevo scontare l’ergastolo.

Ho detto che avrei raccontato una barzelletta. La morte mi renderà libero. Questa è la più grossa barzelletta.

Alla mia dolce Claudia, ti amo.

Cathy, lo sai che mai avrei volevo ferirti.

Ti amo, Irene.

Fate sapere a mio figlio che gli voglio bene.

Dite a tutti che mi sono rimpinzato di pollo e costolette di maiale.

Apprezzo l’ospitalità che mi avete dato e anche il rispetto, l’ultimo pasto era davvero buono.

Il motivo per cui ci hanno messo così tanto è perché non trovavano una vena. Lo sapete quanto odio gli aghi… Dite ai ragazzi nel Braccio della Morte che non mi sono messo il pannolino.

Signore, alzo in alto il tuo nome.

Da Allah veniamo e ad Allah ritorneremo.

Per tutti gli incarcerati, teneta alta la testa.

Il braccio della morte è pieno di cuori isolati e menti soppresse.

Gli errori si fanno, ma con Dio tutto è possibile.

Sono responsabile per la loro perdita della madre, del padre e della nonna. Non volevo che loro fossero coinvolti. Mi dispiace per quello che ho fatto.

Non posso cancellare ciò che ho fatto.

Signore Gesù perdona i miei peccati. Perdonami per i peccati che riesco a ricordarmi.

Per tutto la vita sono stato rinchiuso.

Datemi i miei diritti. Datemi i miei diritti. Datemi i miei diritti. Datemi indietro la mia vita.

Sono stanco.

Me lo merito.

Una vita per una vita.

È la mia ora. È la mia ora.

Sono pronto, Warden.


Ognuna di queste frasi è l'ultima di un condannato a morte in Texas.
da Distantisaluti

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